«Dove facciamo le foto? », chiede James Dean nel febbraio del 1955, sette mesi prima di morire. «Dove sei felice», risponde Dennis Stock, il fotografo dell’agenzia Magnum che, dopo una proiezione riservata di East of Eden di Elia Kazan, capisce di trovarsi al cospetto di un talento assoluto. Le battute appartengono al film Life (2015) di Anton Corbijn, il famoso fotografo olandese prediletto da Bono e gli U2. Non è il suo primo lungometraggio. È del 2010 The American con George Clooney e del 2014 A Most Wanted Man, tratto dal romanzo di John Le Carré, l’ultimo in cui ha recitato Philip Seymour Hoffman.
60 anni dopo
Sono passati 60 anni dal 30 settembre del 1955, il giorno in cui il 24enne Jimmy si schianta con la sua Porsche. Anche la casa editrice Thames & Hudson ricorda la promessa del cinema con Dennis Stock-James Dean, il volume che raccoglie gli scatti fatti nel breve lasso di tempo in cui il riluttante Jimmy si concede all’obiettivo di Stock. Di questo parla Life. E di molto altro. È un film che profuma di leggenda: il titolo e la grafica rimandano alla testata della rivista culto: Dennis Stock (interpretato da Robert Pattinson) interloquisce con il suo agente John Moore, l’ex photo editor di Life che aveva editato le fotografie di Robert Capa fatte durante lo sbarco in Normandia. E Hollywood è il firmamento dominato da Jack Warner (sir Ben Kingsley) dove muovono i primi passi Natalie Wood, Elizabeth Taylor e l’italiana Pier Angeli, la fidanzata di James Dean che senza informarlo sposa un altro, scatenando, pare, la sua propensione verso l’alcol. L’atmosfera non è da sogno. Gioventù bruciata (Rebel without a Cause 1955), il secondo e penultimo film di Dean che non ebbe neanche il tempo di vedere, potrebbe essere il sottotitolo di Life.
Le foto «ordinarie» che passano alla Storia
Dennis Stock riesce in un’impresa senza precedenti e che oggi sarebbe impensabile: fotografare un attore emergente laddove si sente felice, mostrare la vita o le origini alquanto ordinarie di un talento straordinario. Nel caso di Jimmy Dean il luogo è la fattoria degli zii nell’Indiana, dove il papà lo spedisce alla morte della moglie, quando Jimmy ha nove anni. Qui è se stesso più che altrove. Il tempo di abbracciare la nonna, gli zii e il cuginetto e già si cala negli indumenti conservati nella sua stanza: quelli adatti per guidare un trattore, stare in mezzo al fango, ai maiali e alle mucche. Nessun agente, parrucchiere o stylist sono qui per suggerire abiti, pettinature o pose. Per questo le fotografie passano alla Storia. Dennis Stock scatta come Anton Corbijn: in bianco e nero, senza luci se non quelle naturali, senza assistenti, senza set precostituito. Forse per questa identificazione, nel film Pattison-Stock è infinitamente più avvenente di Dane DeHaan, che interpreta James Dean.
Ascesa di un attore e nascita di un mito
Tra fotografo e fotografati solo lei, la macchina fotografica. Un duello da cui si esce tutti vincenti o tutti sconfitti. Gli scatti approdano sulle pagine di Life in concomitanza con la prima newyorkese di East of Eden, alla presenza di John Steinbeck, disertata dall’attore. Decollano le due carriere. Sono gli anni in cui i fotografi sono difficilmente ammessi sul set e Jimmy, per aver vicino a sé l’amico Dennis durante le riprese di Gioventù bruciata, escogita un espediente: lo assolda come suo suggeritore. Poi Stock vola a Parigi, invocato da Spencer Tracy, mentre Dean a Los Angeles è sul set di The Giant, il primo di nove film di cui ha in tasca il contratto. Sarà invece l’ultimo. Il 29 settembre invita Stock ad assistere alla sua gara con la nuova Porsche. Il fotografo acconsente. Poi ci ripensa. «Live fast, die young», ripeteva l’attore prototipo del moody cool. Il giorno dopo James Dean è già nel mito.
Qui di seguito una serie di foto scattate a New York e in Indiana ospiti degli zii di Jimmy nel 1955.
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